Temi forti come quello della vita, della immigrazione e quindi del rispetto della diversità della giustizia non possono che essere affrontati con larghe intese ed ampia maggioranza, come sostiene correttamente il presidente della Camera.
La riforma della giustizia,in particolare, sulla quale le camere si accingono a legiferare, non puo’ generare incertezze, ma deve partire dal concetto basilare della autonomia e indipendenza della magistratura, un principio costituzionale che non deve essere messo in discussione come non deve essere messo in discussione l’assenza di interferenza fra politica e magistratura.
Se su questo Fini, Franceschini, Di Pietro sono già sostanzialmente convergenti, ben vengano le strade di maggioranza che si formano su obiettivi progettuali condivisi.
Un metodo di lavoro che prescinde dai partiti di oggi, che si configurano più come agglomerati di soggetti culturalmente diversi che associazioni basate su ideologie.
Alla tabula rasa delle ideologie, oggi, in pieno federalismo, non si puo’ che rispondere col pragmatismo degli obiettivi condivisi.
Vale per la giustizia, come per la vita, il fisco, l’ immigrazione, l’ambiente, i territori.
E’ una fase della politica della quale dobbiamo prendere atto con sano pragmatismo e con volontà riformista: bisogna scomporre per ricomporre!
Adriana Poli Bortone
Presidente Nazionale Io Sud
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